Milano Fashion Week 2025: la moda può essere sostenibile?
- SR
- 23 feb
- Tempo di lettura: 3 min

Questa settimana inizia la Milano Fashion Week, una celebrazione di creatività e innovazione della moda italiana. è importante che questo momento diventi un’occasione per riflettere sull’impatto della moda sull’ambiente e sulla società.
Il tessile, infatti, è uno dei settori più inquinanti e dove avviene il maggior sfruttamento di lavoratori in diverse parti del mondo. Oltre alle passerelle, dovremmo focalizzarci anche sulle sfide che questo settore deve affrontare per diventare davvero sostenibile, se questo è davvero possibile. Ma come stiamo affrontando questo problema?
Cala l’importanza della sostenibilità per i brand
Nonostante l'urgenza della transizione ecologica, la sostenibilità sembra non essere tra le priorità dei brand di moda: solo il 18% dei dirigenti della moda considera la sostenibilità tra i tre principali rischi per la crescita nel 2025, rispetto al 29% del 2024. Questo calo dimostra che altre priorità aziendali spesso hanno la precedenza, soprattutto quando l'impatto e il ritorno sugli investimenti di queste iniziative sono difficili da misurare.
Il problema della catena del valore
La catena del valore nel settore della moda è considerata piuttosto “lunga”, questo significa che dalle materie prime al prodotto finito si interfacciano diversi attori, spesso molto distanti tra loro.
In particolare, il 60% dei fornitori che operano nel settore moda sono di piccole e medie dimensioni e spesso affrontano ostacoli come volumi di ordini incerti e richieste contrastanti da parte dei brand in termini di sostenibilità. Queste piccole e medie aziende stanno riscontrando diversi problemi nell’accedere al credito necessario per investire in soluzioni ecologiche. Tutto questo rende l’approccio alla sostenibilità parecchio complicato.
Per affrontare questo problema, iniziative come il Future Supplier Initiative, promosso dal Fashion Pact, stanno cercando di facilitare l'accesso ai finanziamenti per progetti di decarbonizzazione.
La decarbonizzazione nel settore moda
Secondo il report The State of Fashion 2025 di McKinsey & Company e The Business of Fashion, il settore moda deve investire oltre 1 trilione di dollari per decarbonizzare la sua supply chain. Tuttavia, il 70% delle emissioni dell'industria proviene dai fornitori, che spesso faticano a sostenere i costi di queste iniziative a causa di margini di profitto ristretti. Il risultato? Molti brand sono in ritardo sugli obiettivi di sostenibilità: il 63% delle aziende di moda non è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione prefissati per il 2030.
I consumatori sono davvero pronti al cambiamento?
Mentre i brand si interrogano su come rendere la moda più green, i consumatori sembrano inviare segnali contrastanti. Nel Regno Unito, il 46% dei consumatori afferma di voler evitare il fast fashion, ma più della metà ha comunque acquistato da retailer fast fashion nell'ultimo anno. Inoltre, il 61% dei consumatori tra USA e UK considera il prezzo più importante della sostenibilità nei propri acquisti.
Questo significa che, nonostante l'interesse per una moda più etica, il fattore economico continua a prevalere.
Quale futuro?
Per ridurre le emissioni e migliorare la sostenibilità, il settore deve adottare strategie cost-effective, come il miglioramento dell'efficienza energetica. Tuttavia, queste soluzioni richiedono una forte collaborazione tra brand e fornitori e potrebbero comportare rischi come tempi di consegna più lunghi e adattamenti nei volumi di produzione.
Mentre la Milano Fashion Week mette sotto i riflettori la creatività della moda, è essenziale che questa industria rifletta anche sulle sue responsabilità ambientali e sociali. Il futuro della moda dipende dalla capacità di bilanciare innovazione e sostenibilità, trasformando l'industria in un motore di cambiamento positivo per il pianeta e le persone.
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