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ESG: significato dell’acronimo sostenibile

  • SR
  • 25 mar
  • Tempo di lettura: 2 min


ESG: significato dell’acronimo sostenibile
ESG: significato dell’acronimo sostenibile

Hai mai sentito parlare di “ESG”?

Negli ultimi anni l’acronimo ESG è diventato molto comune, tanto che spesso viene usato senza che si conosca davvero il suo significato. In questo articolo ti spieghiamo il reale significato dell’acronimo e di ciascuno dei suoi tre pilastri.

ESG è l’acronimo di Environmental, Social, and Governance (Ambiente, Sociale e Governance/Gestione aziendale), un termine che oggi fa spesso capolino in articoli di giornale, bilanci, università e non solo. Ma cosa rappresenta davvero questa sigla? Un altro tecnicismo da "addetti ai lavori" o qualcosa di utile per le imprese?

La risposta è: entrambi. Con ESG parliamo di sostenibilità a 360°, che va ben oltre la semplice riduzione delle emissioni o la raccolta differenziata. ESG riguarda il modo in cui un’azienda gestisce il proprio impatto ambientale, le relazioni con le persone e come è strutturata a livello decisionale e gestionale. 


Ambiente: non solo polvere verde

Partiamo dalla E di Environmental. È sicuramente il concetto più diffuso quando si parla di sostenibilità, anzi, forse è spesso utilizzato erroneamente per indicare la sostenibilità a 360°. Con la E di ambiente, però,  non ci limitiamo a decorare gli uffici con piante o a usare la parola “green” in ogni contesto. Parliamo di come si gestiscono i consumi, i rifiuti, l’efficienza energetica, la biodiversità e l’impatto che l’attività economica ha sul pianeta.

Obiettivo: ridurre la tua impronta ecologica.


Sociale: Come tratti le persone?

Passiamo alla S di Social. In questo caso si commettono principalmente due errori: confondere il concetto con la comunicazione sui social media o associarlo esclusivamente al volontariato. In realtà, parliamo del rispetto dei diritti umani e lavorativi delle persone con cui un’azienda entra in contatto. Le condizioni di lavoro, la lotta alla discriminazione, la parità di genere, l’inclusione e lo sviluppo delle comunità in cui l’azienda opera sono gli elementi principali di questo pilastro. Obiettivo: rispettare e valorizzare persone e comunità.


Governance: Trasparenza e responsabilità

Infine, c'è la G di Governance. È forse il pilastro meno conosciuto, forse perché il meno popolare ed evidente rispetto agli altri due. Attenzione però: non parliamo di fatturato o dell’aspetto economico, ma di identità aziendale e di strategia. Una buona governance significa rispetto, etica e contrasto a qualsiasi forma di corruzione. E sai perché non è meno importante degli altri due pilastri? Perché se la direzione e il management non fanno parte del percorso di sostenibilità gli obiettivi non possono essere raggiunti.

 Obiettivo: strutturare l’azienda secondo principi di sostenibilità.


Perché ESG non è solo un trend

Nei mercati mondiali parlare di ESG non è più solo un vezzo, ma una necessità. Le aziende che integrano la sostenibilità ambientale, il rispetto sociale e una governance solida sono le più resilienti, forti e stabili. Non è più una richiesta che arriva dall’alto, ma una domanda da parte di consumatori e clienti. Lo si fa per l’azienda, per le persone e per il pianeta. 

ESG non è una semplice sigla, ma modo di fare impresa in maniera responsabile in un mondo che cambia rapidamente, dove la crescita del solo fatturato inizia a non essere più sufficiente. Siamo pronti a dar vita al cambiamento?


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