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Mutui Green: come la sostenibilità sta cambiando il settore immobiliare

  • SR
  • 17 feb
  • Tempo di lettura: 3 min

Mutui Green: come la sostenibilità sta cambiando il settore immobiliare
Mutui Green: come la sostenibilità sta cambiando il settore immobiliare

L’Italia ha ancora poco più di un anno per recepire la direttiva “Case Green”, una direttiva che stravolgerà il mercato immobiliare italiano ancora troppo poco efficiente dal punto di vista energetico. Un’ulteriore direttiva che mette alla prova i paesi membri per raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica previsto dal Green Deal. Anche le banche, dal canto loro, hanno iniziato una strategia per favorire la concessione di mutui per abitazioni green. Momento di svolta o semplice fardello economico per le famiglie italiane?


La normativa UE 

In vista dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di GHG del 55% entro il 2030, l’Unione Europea ha approvato una serie di normative, tra cui una relativa alle abitazioni europee. 


Il riscaldamento e raffrescamento degli immobili dei cittadini richiede il 40% di tutta l’energia consumata nell’UE e produce il 36% delle emissioni di gas serra legate all’energia. Un dato piuttosto alto che giustifica le scelte dell’UE per raggiungere, entro il 2050, un parco immobiliare a emissioni zero.


Tra queste scelte, c’è la direttiva 2024/1275 del 24 aprile 2024, denominata “Prestazione energetica nell’edilizia”, anche nota come direttiva EPBD (Energy Performance Building Directive). Questa direttiva ha lo scopo di ridurre il consumo energetico degli edifici e le loro emissioni di gas serra tramite ambiziosi obiettivi. Gli Stati membri dovranno scegliere su quali edifici concentrarsi e quali misure adottare per raggiungere gli obiettivi definiti rispetto al consumo medio di energia primaria:

  • Riduzione del 16% per gli edifici residenziali entro il 2030;

  • Riduzione del 20-22% per gli edifici residenziali entro il 2035;

  • Per gli edifici non residenziali, il 16% di quelli con le prestazioni peggiori dovrà essere ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033.


La situazione attuale in Italia

Il patrimonio immobiliare italiano è caratterizzato da un'efficienza energetica piuttosto scadente, con la maggior parte degli immobili che rientrano in classi energetiche molto basse. Per raggiungere gli obiettivi prestabiliti dall’Unione Europea, all’Italia servono misure drastiche e investimenti ingenti. Infatti, secondo i dati Siape, il 50% degli immobili certificati rientra nelle classi energetiche F e G, ovvero le peggiori, e solo l’11% si posiziona nella classe A. Nonostante il Superbonus del 110% abbia accelerato la transizione energetica degli edifici, l’obiettivo europeo resta ancora lontano.


Mutui green

Per seguire la tendenza degli immobili green, anche le banche hanno lanciato una serie di prodotti legati all’ambito della sostenibilità, come i mutui green: speciali mutui per chi decide di acquistare un immobile green ad alta efficienza energetica. 


Secondo il Borsino Mutui di Nomisma, gli italiani stanno prestando sempre più attenzione ai mutui green e alle agevolazioni collegate. Tra gli intervistati, il 59% afferma di ricercare un immobile in classe A o B, o da ristrutturare per raggiungere un’elevata classe energetica, per poter richiedere queste tipologie di mutui. Ma qual è il vantaggio? Per i mutui green a tasso fisso, i tassi/TAEG sono inferiori e con una scontistica compresa in una forbice tra lo 0,3% e l’1%. Mentre, nel caso di mutuo a tasso variabile, le variabili green sono ancora più convenienti, con tassi inferiori da un 0,5% ad uno 0,3%.


Intesa San Paolo: Offerta Green Mutuo Domus

Proviamo ad analizzare uno dei mutui green più richiesti sul mercato, ovvero quello di Intesa San Paolo che garantisce un mutuo per l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione di un immobile ad alta efficienza energetica. Le agevolazioni del Mutuo Green vanno a sommarsi a quelle previste per il Mutuo Giovani, per esempio rispetto alla durata 40 anni per il tasso fisso e l'azzeramento delle spese d'incasso rata.

Per ottenere un mutuo green è necessario fornire l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) che certifichi l’efficienza energetica dell’immobile. Se invece il mutuo è relativo a un immobile da ristrutturare è necessario presentare un documento che attesti la riduzione della PED (indice di prestazione energetica espresso in KWh/mq anno) di almeno il 30% e che riguardi almeno il 25% della superficie disperdente lorda totale dell’edificio.


Il futuro è realmente sempre più green e questa volta anche le nostre case sono coinvolte. La convenienza dei mutui green rispetto ai mutui tradizionali è destinata a crescere nei prossimi anni. Tuttavia, diventerà sempre più complicato accedere a queste tipologie di mutui perché le banche chiederanno condizioni più stringenti rispetto alle caratteristiche degli immobili adatti. 


L’EU ha dato chiari segnali della direzione che i paesi membri devono prendere nel breve e nel medio-lungo termine, andando ad influenzare la vita dei cittadini italiani. In che modo l’Italia si adeguerà alla direttiva casa green? E, soprattutto, chi dovrà sostenere le spese necessarie per adattare gli edifici?


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