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Quando la finanza ignora i diritti umani

  • SR
  • 20 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Quando la finanza ignora i diritti umani
Quando la finanza ignora i diritti umani

Nel panorama degli investimenti etici e sostenibili, le agenzie di rating ESG (Environmental, Social, Governance) rivestono un ruolo cruciale nell'orientare gli investitori verso scelte che rispettino principi morali e legali. Tuttavia, recenti sviluppi hanno sollevato interrogativi sulla trasparenza e sull'affidabilità di tali valutazioni, in particolare riguardo al conflitto israelo-palestinese.


Il caso Caterpillar: da fornitore a beneficiario

Un esempio emblematico è rappresentato dalla multinazionale statunitense Caterpillar, i cui bulldozer sono stati utilizzati dalle forze armate israeliane per demolire abitazioni palestinesi e infrastrutture civili. Nonostante le denunce di organizzazioni come Amnesty International e Human Rights Watch, che evidenziano il coinvolgimento dell'azienda in violazioni dei diritti umani, le agenzie di rating ESG hanno recentemente migliorato il punteggio di Caterpillar da 3 a 10 su 10. Questo cambiamento è stato attribuito a una revisione delle metodologie di valutazione, che ha portato all'eliminazione di riferimenti espliciti al conflitto israelo-palestinese dai criteri di valutazione.


MSCI e Morningstar: modifiche alle metodologie di valutazione dei rating ESG

Le agenzie MSCI e Morningstar Sustainalytics, tra le principali nel settore, hanno annunciato modifiche significative nelle loro metodologie di valutazione ESG. In particolare, è stato deciso di escludere dalle analisi le problematiche relative ai diritti umani nei territori contesi, inclusi quelli palestinesi, ritenendole troppo complesse e soggette a interpretazioni divergenti. Tale decisione ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori etici, che temono che le violazioni dei diritti umani possano essere ignorate o minimizzate nelle valutazioni ESG.


La reazione degli investitori etici

Questa situazione ha sollevato un ampio dibattito tra gli investitori etici, molti dei quali esprimono preoccupazione per la mancanza di trasparenza e per la possibile distorsione delle valutazioni ESG. Alcuni fondi pensione e istituzioni finanziarie hanno dichiarato di aver perso fiducia nelle agenzie di rating coinvolte e hanno avviato processi di revisione delle loro politiche di investimento. La questione centrale riguarda la coerenza tra gli obiettivi dichiarati degli investimenti etici e le pratiche effettive delle agenzie di rating ESG.


Il caso delle modifiche alle valutazioni ESG relative al conflitto israelo-palestinese evidenzia la necessità di un'analisi più approfondita e imparziale delle problematiche legate ai diritti umani nelle valutazioni ESG. Gli investitori etici devono essere consapevoli delle metodologie utilizzate dalle agenzie di rating e delle implicazioni di tali metodologie sulle loro decisioni di investimento. Solo attraverso una maggiore trasparenza e responsabilità le valutazioni ESG possono mantenere la loro integrità e il loro valore come strumento per promuovere investimenti responsabili e sostenibili.




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