VSME: l'UE raccomanda l'utilizzo dello standard per le PMI
- SR
- 4 ago
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Un’evoluzione attesa
Nel quadro di una rinnovata attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese europee, la Commissione Europea ha adottato in data 30 luglio 2025 una raccomandazione ufficiale volta a promuovere l’adozione volontaria dello standard VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for Small and Medium-sized Enterprises) per la rendicontazione delle performance in materia ambientale, sociale e di governance (ESG). Tale raccomandazione si configura quale risposta concreta all’urgenza di colmare il divario informativo che separa le PMI dal mondo della finanza sostenibile, e al contempo intende preservarne la capacità operativa, spesso compromessa da richieste eccessivamente gravose in termini di disclosure da parte di controparti industriali e finanziarie.
Lo standard VSME, predisposto da EFRAG su mandato della Commissione e presentato formalmente nel dicembre 2024, è concepito come strumento volontario ma armonizzato per consentire alle PMI di comunicare in modo trasparente, proporzionato e comparabile le proprie performance ESG.
Esso si articola in due livelli:
il Basic Module, che comprende 11 obblighi informativi (Disclosure Requirements) essenziali e destinati a ogni PMI, indipendentemente dal settore o dalla dimensione specifica;
il Comprehensive Module, di carattere opzionale, che consente un approfondimento più strutturato delle politiche, degli obiettivi e dei risultati in ambito ESG.
Tale configurazione modulare, unita al principio della proporzionalità applicativa (“if applicable”), consente una personalizzazione calibrata delle informazioni fornite, evitando l’imposizione di oneri eccessivi e garantendo al contempo l’allineamento con le best practice europee in materia di trasparenza non finanziaria.
Obiettivi della raccomandazione
Attraverso questa raccomandazione, la Commissione intende:
facilitare l’accesso delle PMI alla finanza sostenibile, fornendo uno strumento standardizzato e riconosciuto per la rendicontazione ESG;
aumentare la resilienza e la competitività delle PMI, grazie a una migliorata comprensione delle proprie vulnerabilità e dei propri impatti ambientali e sociali;
armonizzare le richieste informative provenienti dalle grandi imprese e dagli operatori finanziari, i quali sono espressamente invitati a fondare le loro richieste ESG sullo standard VSME, ove possibile;
contenere il fenomeno della “due diligence a cascata”, fungendo lo standard da filtro nella catena del valore e proteggendo le PMI non soggette alla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) da richieste sovradimensionate.
Collocazione normativa e prospettive regolatorie
È importante sottolineare che la raccomandazione rappresenta, ad oggi, una misura transitoria e di indirizzo, in attesa della futura adozione formale dell’Atto Delegato che renderà operativo lo standard VSME nell’ambito del diritto derivato europeo. Tale atto, il cui contenuto potrebbe discostarsi da quanto raccomandato oggi, dipenderà dall’esito dei negoziati attualmente in corso relativi al cosiddetto Pacchetto Omnibus I, in cui si dibattono varie revisioni al framework CSRD, incluse soglie dimensionali e modalità applicative della rendicontazione di sostenibilità.
A corredo della raccomandazione sono stati resi pubblici anche:
un documento Q&A, volto a chiarire il collegamento tra la raccomandazione e il futuro Atto Delegato;
una guida pratica all’implementazione dello standard, che fornisce indicazioni operative utili per le PMI intenzionate a intraprendere tale percorso di rendicontazione.
Sebbene l’adozione dello standard VSME resti volontaria, i benefici attesi per le PMI risultano molteplici e di natura tanto strategica quanto operativa:
accresciuta credibilità presso istituti finanziari e stakeholder rilevanti, con conseguente miglioramento nell’accesso a capitali green;
semplificazione delle richieste informative da parte di clienti e committenti, grazie alla standardizzazione del linguaggio ESG;
rafforzamento dell’identità sostenibile d’impresa, con impatti positivi sulla reputazione e sulla fidelizzazione del mercato;
capacità di anticipare futuri obblighi normativi, mediante un approccio graduale e modulare alla rendicontazione non finanziaria.
La raccomandazione della Commissione sull’utilizzo dello standard VSME rappresenta una svolta di rilievo nel percorso di democratizzazione della rendicontazione ESG all’interno del tessuto imprenditoriale europeo. Essa segna il passaggio da una sostenibilità elitaria e vincolata alle grandi imprese, a una sostenibilità inclusiva, che riconosce l’importanza del contributo delle PMI e ne valorizza il ruolo nella transizione ecologica e sociale del continente.
In attesa dell’adozione definitiva dell’Atto Delegato, è auspicabile che le associazioni di categoria, i professionisti del reporting e gli operatori finanziari si facciano promotori di un approccio coerente, inclusivo e formativo all’implementazione del VSME, affinché non si traduca in un ulteriore adempimento, bensì in un volano di crescita, consapevolezza e innovazione.
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